I libri di #cuoriconnessi
Ascolta i racconti.
Queste sono le storie dei libri di #cuoriconnessi, raccontate dalla voce di Luca Pagliari.
Dispensa estiva 2023

Carlotta
“Sarò anche un’atleta perfetta, ma in classe sono la più magra e muscolosa, anche rispetto ad alcuni miei compagni maschi, non mi va di scoprirmi e di fare nessun selfie al soleo con le altre ragazze.”
Edizione 2023

Marco
“Ho vissuto a lungo dentro un corpo che detestavo e di cui mi vergognavo. Non avevo capito che io mi devo andar bene così. Non è semplice comprenderlo, ma ora riesco a convivere meglio con il mio aspetto. Essere sovrappeso non è una colpa e neppure un’etichetta.”

Rik
“Aver bullizzato e cybebullizzato Marco oggi è motivo di vergogna e di riflessione. Eppure mentre realizzavamo video offensivi e volgari non riuscivo minimamente a comprendere le sue sofferenze. Da quando la vicenda è esplosa ho aperto gli occhi sul dolore altrui che è identico al mio.”

Cioluz
“Sapevo tutto. Sapevo benissimo che chi conosciamo online potrebbe essere chiunque, mi sentivo preparato e pronto per poter affrontare qualsiasi situazione. Mi sentivo furbo! Non avevo fatto i conti con la scaltrezza di chi ci raggira online e di quanto sia facile cadere in qualche trappola. Quando poi metti a fuoco è troppo tardi, ti guardi indietro e ti domandi come hai potuto credere a tutte quelle cazzate.”

Kris
Kris è un nome di fantasia. La sua storia purtroppo è una miscela di altre storie reali che hanno avuto esisti fatali. Non sempre chi è vittima di cyberbullismo trova il coraggio di condividere e la solitudine molto spesso è la peggior amica in assoluto. Una storia pesante e che lascia comunque il lettore nell’incertezza.

Tommy
“Parole che ho scritto senza pensarci. Parole a cui non davo un senso. Questa inconsapevolezza è stata la causa di tutto. Quando poi scopri che quelle parole hanno provocato ferite profonde in un altro essere umano, tutto diventa improvvisamente chiaro. A quel punto puoi solo sperare che la tua vittima sopravviva e che la tua vita non finisca nel nulla assieme alla sua.”

Matteo
“Si. La laurea in giurisprudenza è stata la mia rivincita, anzi, direi la nostra, perché senza l’aiuto della mia famiglia nulla sarebbe stato possibile. Essere sordi è un problema marginale rispetto a come la gente si permetteva di giudicare la mia disabilità. La mia è una storia in salita ma non importa, ci sono abituato. E ora posso dire di aver sconfitto muri di diffidenza e di pregiudizi. Non si tratta di una vittoria ma di giustizia.”

Bibi
“L’obesità è un problema. Cade la tua autostima, sprofondi nella vergogna e non esiste luogo dove tu possa sentirti a tuo agio. Gli occhi del mondo perennemente puntati su di te. Oggi ho deciso di parlare, di raccontarmi, smettendo di nascondermi e di pensare di essere quella sbagliata. Lottare per aiutare gli altri significa soprattutto aiutare se stessi, e allora avanti tutta.”

Marika
“Ho trascorso le scuole elementari accompagnata da risatine di scherno. A causa della dislessia venivo presa in giro per il mio modo di leggere ed ogni occasione era buona per farmi sentire diversa. Oggi con cuoriconnessi ho avuto la possibilità di raccontare al mondo cosa significhi sentirsi invisibili. Il mio sogno è costruire un mondo capace di accettare e comprendere chi ha un qualcosa in più o in meno degli altri.”
Edizione 2022

Stefy
Io a Internet devo moltissimo. Sono grata a chi usa la rete per diffondere parole che fanno bene al cuore e che amplificano il nostro sapere. Nel Web ho imparato a muovermi in sicurezza esattamente come quando mi avventuro in qualche ferrata sulle Alpi o mi sono ritrovata a fare trekking in Perù.

Veronica
Lo so, la paura paralizza, ma è necessario vincerla perché da soli è impossibile pensare di superare certi ostacoli. La mia storia voglio che vi sia d’aiuto nel momento del bisogno. Se accadrà tutto questo, vi garantisco che avrete ripagato l’enorme sforzo che ho dovuto compiere per raccontarmi.

Cherif
Questo è un mondo complicato, amici. Ho ventuno anni e ho attraversato mezzo mondo per scappare dalla guerra e inseguire il mio sogno. Il primo telefonino che ho posseduto mi ha salvato la vita, senza quello non sarei riuscito a rimanere in contatto con mio fratello né a fare molte altre cose.

Giorgia Bellini
Mi chiamo Giorgia e sono felice di poter far parte del progetto “#cuoriconnessi”. Quello che mi preme raccontarvi è la mia storia e soprattutto condividere con voi la consapevolezza che quando ci mettiamo di fronte a una tastiera possiamo costruire un mondo nuovo.

un padre
Sono un padre e mi chiamo Alessandro. Ho raccontato a Luca la mia storia, che poi è anche quella di mio figlio e della nostra famiglia, per trasferirvi un concetto importante. Recarsi dalla Polizia di Stato quando si è vittime di bullismo o di reati online, non è un ripiego. È la soluzione.

una mamma
Sono varie le cose che mi hanno spinto a raccontare la mia storia. Il primo aspetto riguarda l’importanza dei progetti come “#cuoriconnessi”, in quanto niente come le storie e i consigli che ci regalano degli esperti sono in grado di renderci consapevoli delle insidie che si nascondono nella rete.

Santiago
Cercare la persona giusta e confidarle i miei problemi è stato fondamentale per risolvere la questione. Io ho subìto sia il bullismo che il cyberbullismo, ma sono tuttora convinto che i veri deboli fossero coloro che mi discriminavano. Chi combatte le diversità ha paura di sé stesso.

Alessia & Stefania
Farvi entrare nelle nostre vite di compagne di banco e amiche, quasi sorelle, è per noi bellissimo. La nostra storia è particolare, ricca di significati e di risvolti. Per questo, riteniamo che l’esperienza che abbiamo vissuto possa aiutarvi ad approfondire tanti aspetti della vita ed anche della rete.
Edizione 2021

Camilla
Siamo nel cuore del lockdown. Leggo un paio di volte consecutive questa lettera che mi è arrivata attraverso Messenger. Rileggere aiuta a comprendere meglio il senso del tutto perché dietro ogni virgola si nasconde una microverità, una sfumatura o una particella di dolore.

Emma
Ho sempre sentito dire che il tempo sistema tutto e anche adesso è la frase che tutti mi sparano nelle orecchie. Ok. Ci sto e voglio crederci. Il tempo aggiusta tutto, ma quanto tempo ci vuole? Questo è il dannato problema, perché passano le settimane e non cambia nulla.

Mirco
La decisione finale spettava comunque a me. Mi si chiude la vena e agisco. Convoco gli amici, ci vediamo in piazzetta e scegliamo dieci foto che la ritraggono nuda, poi iniziamo a condividerle online nelle varie chat. Provai un gran senso di rivincita. Due giorni dopo, il primo vero brivido di paura.

Isa
Dicembre 2020. Sono Isa ed ho diciassette anni, forse dovrei dire sedici visto che quasi un anno l’ho trascorso in stand by. Poi ho scoperto che esiste sempre un’altra possibilità. Anche quando non vediamo una via d’uscita, anche quando siamo convinti che tutto sia già stato scritto.

Due
Ho un occhio grigio e un occhio blu, per questo tutti mi chiamano Due. Ho notato che le persone fanno fatica a guardarsi negli occhi. Se prendete un ascensore la gente tiene la testa bassa, fissa le scarpe e il pavimento. Del resto si dice “sostenere uno sguardo” proprio perché non è facile.

Aalim
La mia storia è complicata, assomiglia a una commedia in tre atti. Intanto lascio che a parlare sia la mia pelle. Аалим. Questo tatuaggio è sopra il cuore. In cirillico vuol dire “Aalim”. Sulla parte destra del petto invece ho tatuato Арина. Significa “Arina” che è il nome di mia sorella.

Dex
Stavo casualmente gettando uno sguardo fuori dalla finestra, quando vidi sotto il palazzo un’auto della Polizia; nessuna preoccupazione, però mi domandai che minchia fosse accaduto. Poi Suonò il campanello e mamma mi disse: «Dex, datti una sistemata. È la Polizia, sono qui per te».

Andrea Villa
Andrea è una goccia d’acqua che la finestra ha deciso di risalirla, essenza di chi si sposta contromano. Pochi gli amici che erano disposti a seguirlo, praticamente nessuno. Ma all’interno di un museo era Andrea a comandare il tempo, a stabilirne la curva, plasmandolo come fosse pongo.
Edizione 2020

Enrico
Alle 11 di sera, barricato nella mia stanza sono arrivato a una sola conclusione: questo è il giorno peggiore della mia vita. «La situazione ci è sfuggita di mano». Penso a questa frase che ho sentito in un film. E adesso? Tanto per cominciare, a scuola non voglio andarci mai più.

Sofia
Riconosco che ho commesso una stupidata enorme, ma non chiedetemi come sia potuto accadere. Vi prego. Sono una superficiale? Una ragazza facile? Pensate pure ciò che vi resta più comodo. Giudicatemi pure, tanto nessuno, tranne chi ci è finito in mezzo, può capire quello che ho provato.

Cristian
Ho solo vent’anni ma di strada ne ho già fatta parecchia. Ho attraversato deserti che sembravano infiniti e percorso strade sconosciute. Silenzio e solitudine sono stati i miei più fedeli compagni d’avventura. E durante il viaggio ho imparato a leggere dentro gli occhi delle persone.

Andrew
Io lo so perché ho appena vomitato. Ho cercato di farlo in silenzio mettendo quasi tutta la testa dentro il water. Spero che mamma non se ne sia accorta. Non è un virus, quello passerebbe in due o tre giorni, invece per questa cosa non esiste una medicina, almeno che io sappia.

Santiago
Sento le loro voci e da uno spiraglio intravedo i fasci di luce emessi dalle torce dei telefonini. Da un paio di minuti mi sono nascosto dietro due cassonetti dell’immondizia. Adesso sono vicinissimi e ho paura che sentano il battito del mio cuore, sembra un tamburo.

Flavia
«Ti possa venire il cancro brutta cicciona di merda. I secchioni come te devono morire». Sono passati cinque anni da quando mi inviarono quel messaggio ed è solamente uno tra i tanti che hanno accompagnato un lungo periodo della mia vita. Quel messaggio non l’ho mai cancellato.

Ana
Non so perché abbia deciso di raccontarvi la mia storia. Davvero, non ho voglia di rituffarmi dentro quel mare di fango, ma forse le mie parole potranno aiutare qualcuno ad evitare ciò che ho passato. Questa è l’unica motivazione che mi porta a scrivere.

Alessandra
Mi chiamo Alessandra, ho 24 anni e gioco a calcetto, lo sport della mia vita. Lo so, una ragazza che corre dietro a un pallone può sembrare una cosa strana, ma io i pregiudizi li ho sempre presi a calci come quella palla. Vi garantisco che sono una che non molla mai.

Issabel
Mi chiamo Issabel King, sono nata e cresciuta nel Malawi, il cuore caldo dell’Africa. Siamo circa dodici milioni e la maggior parte di noi vive con poco più di un dollaro al giorno. Da noi, “essere poveri” non vuol dire avere solo un paio di scarpe. Significa morire di sete, di fame o di qualsiasi altra cosa.

Alessia
Su questo palco tra poco saliranno tanti cantanti che amo. Mika, Ghali, Mahmood. Dovrò salirci anch’io, non per cantare, ma per raccontare una storia. La mia. E allora, se penso alle reali motivazioni che mi hanno portato qui, mi viene da piangere. Perché la mia è una storia dolorosa.
Risorse per docenti
Strumenti a disposizione di tutti gli insegnanti per approfondire, informare e sensibilizzare.
Mettiamo a disposizione di voi insegnanti diversi strumenti di confronto per coloro che credono nell’importanza della tecnologia e del suo corretto utilizzo.
Registrandoti come docente potrai usufruire di tutta una serie di servizi gratuiti: iscrivere la tua classe alle prossime tappe del Virtual Tour, guardare i Docufilm e scaricare i progetti del Laboratorio legati al tema del cyberbullismo.
Sempre nel Laboratorio potrai anche caricare, per condividere con gli altri insegnanti di tutta Italia, i tuoi progetti sviluppati in classe.
I progetti scolastici realizzati dagli studenti sul tema del cyberbullismo, da vedere, scaricare e condividere.
Eventi in live streaming che trattano il tema del cyberbullismo, con il supporto degli specialisti di Polizia di Stato.
I film-documentari di #cuoriconnessi, due lungometraggi da guardare e analizzare assieme alla tua classe.