Le storie di #cuoriconnessi

Le esperienze di chi ha vissuto il bullismo in prima persona.

Queste sono le vere esperienze di adolescenti che si sono scontrati con il cyberbullismo, raccontate dalla loro voce e dal loro sguardo attraverso le parole di chi li conosce. Con le testimonianze di genitori, insegnanti e di Polizia di Stato.

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Progetto in collaborazione
con Polizia di Stato

La storia di Enrico

Edizione 2020
Alle 11 di sera, barricato nella mia stanza sono arrivato a una sola conclusione: questo è il giorno peggiore della mia vita. «La situazione ci è sfuggita di mano». Penso a questa frase che ho sentito in un film. E adesso? Tanto per cominciare, a scuola non voglio andarci mai più.

La storia di Sofia

Edizione 2020
Riconosco che ho commesso una stupidata enorme, ma non chiedetemi come sia potuto accadere. Vi prego. Sono una superficiale? Una ragazza facile? Pensate pure ciò che vi resta più comodo. Giudicatemi pure, tanto nessuno, tranne chi ci è finito in mezzo, può capire quello che ho provato.

La storia di Cristian

Edizione 2020
Ho solo vent’anni ma di strada ne ho già fatta parecchia. Ho attraversato deserti che sembravano infiniti e percorso strade sconosciute. Silenzio e solitudine sono stati i miei più fedeli compagni d’avventura. E durante il viaggio ho imparato a leggere dentro gli occhi delle persone.

La storia di Andrew

Edizione 2020
Io lo so perché ho appena vomitato. Ho cercato di farlo in silenzio mettendo quasi tutta la testa dentro il water. Spero che mamma non se ne sia accorta. Non è un virus, quello passerebbe in due o tre giorni, invece per questa cosa non esiste una medicina, almeno che io sappia.

La storia di Santiago

Edizione 2020
Sento le loro voci e da uno spiraglio intravedo i fasci di luce emessi dalle torce dei telefonini. Da un paio di minuti mi sono nascosto dietro due cassonetti dell’immondizia. Adesso sono vicinissimi e ho paura che sentano il battito del mio cuore, sembra un tamburo.

La storia di Flavia

Edizione 2020
«Ti possa venire il cancro brutta cicciona di merda. I secchioni come te devono morire». Sono passati cinque anni da quando mi inviarono quel messaggio ed è solamente uno tra i tanti che hanno accompagnato un lungo periodo della mia vita. Quel messaggio non l’ho mai cancellato.

La storia di Ana

Edizione 2020
Non so perché abbia deciso di raccontarvi la mia storia. Davvero, non ho voglia di rituffarmi dentro quel mare di fango, ma forse le mie parole potranno aiutare qualcuno ad evitare ciò che ho passato. Questa è l’unica motivazione che mi porta a scrivere.

La storia di Alessandra

Edizione 2020
Mi chiamo Alessandra, ho 24 anni e gioco a calcetto, lo sport della mia vita. Lo so, una ragazza che corre dietro a un pallone può sembrare una cosa strana, ma io i pregiudizi li ho sempre presi a calci come quella palla. Vi garantisco che sono una che non molla mai.

La storia di Issabel

Edizione 2020
Mi chiamo Issabel King, sono nata e cresciuta nel Malawi, il cuore caldo dell’Africa. Siamo circa dodici milioni e la maggior parte di noi vive con poco più di un dollaro al giorno. Da noi, “essere poveri” non vuol dire avere solo un paio di scarpe. Significa morire di sete, di fame o di qualsiasi altra cosa.

La storia di Alessia

Edizione 2020
Su questo palco tra poco saliranno tanti cantanti che amo. Mika, Ghali, Mahmood. Dovrò salirci anch’io, non per cantare, ma per raccontare una storia. La mia. E allora, se penso alle reali motivazioni che mi hanno portato qui, mi viene da piangere. Perché la mia è una storia dolorosa.
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